Stante l’avvicinarsi della scadenza del 30 settembre, molte aziende in questi giorni sono alla prese con la raccolta dei dati richiesti dal Rapporto sulle Pari Opportunità, adempimento che da quest’anno interessa tutte le aziende con più di 50 dipendenti.
Il tema delle pari opportunità di carriera e del divario in termini di Gender Pay Gap è certamente uno dei temi più in voga tra gli HR e rappresenta una linea di evoluzione culturale che interessa tutti i Paesi Europei, con i paesi del Nord Europa a fare da apripista.
Al netto di una connotazione a volte un po’ ideologica, può costituire un’opportunità anche alla luce della recente introduzione della Certificazione della Parità di Genere, di cui il Rapporto sulle Pari Opportunità costituisce uno dei tasselli indispensabili.
La L.162/2021 ha introdotto infatti una serie di vantaggi per incentivare le Aziende a dotarsi della Certificazione di Parità:
- uno sgravio dell’1% sui contributi previdenziali
- punteggi di favore per l’aggiudicazione di Fondi Europei, Nazionali e Regionali
- indicazione da parte della PA nei bandi e negli inviti relativi a procedure per acquisizione di servizi e forniture dei criteri premiali per chi ha adottato la Certificazione
Tali premialità sono certamente importanti, ma riteniamo che il vero punto sia l’aspetto “valoriale” per cui nel futuro la certificazione di parità diventerà un requisito essenziale sia nell’attrazione dei talenti sia nei rapporti con i propri clienti.
Ne parliamo mercoledì 28 settembre alle ore 12:00 con:
- Giuseppe Sghirlanzoni (Studio Ballotta & Sghirlanzoni)
- Claudia Baitelli (Senior Consultant IDEM)
- Nicole Boccardini (Project Development Manager IDEM)
Sarà l’occasione per fare il punto sull’adempimento in scadenza al 30 settembre e approfondire contenuti e opportunità della Certificazione.
Per partecipare iscriviti a questo link: https://bsassociati.com/webinar/
